In un mondo dominato dalla tecnologia, dove tutto è sempre più veloce, comodo e preciso, le mappe cartacee sembrano appartenere a un’altra epoca.
Eppure, nel golf, non c’è nulla di più autentico, di più immersivo, di una mappa cartacea tra le mani.
Una mappa ti invita a guardare davvero la buca.
A osservarla nella sua forma, a capirne le insidie, a prevederne le trappole.
Non ti restituisce solo un numero: ti racconta una storia, quella del colpo che stai per giocare.
Le chiamano in molti modi — mappette, yardage book, birdie book, stroke saver — ma io ho deciso di chiamarle Caddiemaps.
Perché sono pensate per essere il tuo caddie personale, sempre con te, in tasca o nella sacca.
Caddie, perché ci puoi scrivere tutto quello che conta: consigli, errori da non ripetere, appunti, intuizioni.
Sono la memoria dei tuoi giri, quel promemoria silenzioso che ti accompagna anche quando non avrai un caddie a suggerirti la scelta giusta.
Quando un dispositivo elettronico si spegne, si mette in carica.
Una Caddiemaps, invece, è sempre lì.
Viva, pronta, piena delle tue esperienze.